Harley-Davidson annuncia 700 licenziamenti

Il nuovo piano strategico "Rewire" della casa di Milwaukee inizia con un pesante taglio di posti di lavoro in tutto il mondo

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 14 lug 2020
Harley-Davidson annuncia 700 licenziamenti

Da ormai diversi anni, il leggendario costruttore americano Harley-Davidson sta attraversando un periodo di difficoltà finanziarie che hanno portato anche a delle autentiche svolte in termini produttivi, come il lancio della sua prima motocicletta elettrica LiveWire dello scorso anno, il già confermato arrivo di modelli concettualmente lontani dalla sua tradizione come l’adventure-tourer Pan America e la streetfighter Bronx (il cui lancio è stato posticipato al 2021 per via dell’emergenza Coronavirus), quello vociferato di nuovi modelli Cafe Racer e Flat Tracker e l’apertura a cilindrate ben più ridotte rispetto ai possenti V-Twin che per anni hanno costituito la base della sua filosofia.

Tali cambiamenti però non sono stati indolore, e la recente emergenza Coronavirus non ha fatto altro che accentuare la crisi societaria che già aveva portato all’estromissione del CEO Matt Levatich, il cui dispendioso programma “More Roads To Harley-Davidson” (a cui si deve buona parte delle novità elencate sopra) è stato rimpiazzato da quello chiamato “The Rewire” firmato dal suo successore Jochen Zeitz.

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Come confermato pochi giorni fa da Milwaukee, questo nuovo piano – che si propone di rilanciare produzione e vendite attirando una base di clienti più giovane – prevede però anche un’importante riduzione dei costi e, in quest’ottica, figura anche il taglio di ben 700 posti di lavoro a livello globale, 500 dei quali saranno eseguiti entro la fine dell’anno.

Tra le vittime “indirette” di questa ecatombe figura anche John Olin, direttore finanziario dell’azienda, che ha lasciato il posto (dopo 17 anni di militanza in H-D) al suo “vice” Darrell Thomas, carica per ora solo provvisoria in attesa della nomina del nuovo CFO.

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“The Rewire” dovrebbe comportare una riduzione dei costi di circa 42 milioni di dollari già dal secondo trimestre di quest’anno 2020, i cui risultati dovrebbero essere resi noti nel giro di qualche settimana. Il piano si propone inoltre di gettare le basi per un nuovo piano strategico quadriennale (2021-2025), che dovrebbe essere presentato durante l’ultimo trimestre del 2020.

In America, il suo mercato principale, l’invecchiamento dei suoi clienti storici e la mancanza di un adeguato ricambio generazionale ha causato un progressivo ed inesorabile calo delle vendite per Harley-Davidson, circostanza che, unita alle difficoltà imposte dalla pandemia del Covid-19, ha già forzato la casa americana a ridurre la propria produzione con ben 146 licenziamenti solo a Giugno nelle sue fabbriche nel Wisconsin e in Pennsylvania.

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Al momento non è chiaro in che modo “The Rewire” andrà ad influenzare la cosiddetta “svolta elettrica” di H-D. La già citata LiveWire, lanciata lo scorso autunno, avrebbe dovuto essere l’apripista di una nuova gamma di veicoli elettrici con il celebre logo del “Bar and Shield”, inclusi scooter ed e-bike, ma i nuovi vertici della casa hanno declinato di chiarificare questo punto decisamente cruciale per il futuro.

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