BMW M 1000 RR, la prova in pista della nuova belva tedesca
Nasce sulla base della S 1000 RR, ma è più performante sotto tutti i punti di vista. L'abbiamo provata a Vallelunga scoprendone tutte le caratteristiche
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In Casa BMW la “M" rimanda inevitabilmente ai modelli che da sempre hanno il “fuoco dentro", come la M3, la M5 o la M8. Oggi questa “banale" quanto “magica" lettera approda anche nella divisione due ruote, su un modello che rappresenta il massimo della sportività in termini di tecnologie e prestazioni: la M 1000 RR. Basata sulla S 1000 RR, è una superbike di ultima generazione dotata di una potenza di 212 CV a fronte di 192 kg a secco, di un’aerodinamica da MotoGP e di un pacchetto ciclistica-elettronica ai vertici della categoria d’appartenenza. Noi l’abbiamo provata sul circuito di Vallelunga confrontandola anche con la sorella “normale" da cui deriva, per scoprirne tutte le caratteristiche.
BMW M 1000 RR: com’è fatta
Le alette M sul frontale sono state sviluppate durante i test intensivi in pista e nella galleria del vento del Gruppo BMW e sono realizzate in carbonio con rivestimento trasparente: riescono a produrre una deportanza aerodinamica e quindi carichi aggiuntivi della ruota in base alla velocità (fino a oltre 16 kg). Il telaio della nuova M 1000 RR si basa su quello in alluminio della sportiva BMW. La forcella è stata ottimizzata, mentre il mono-ammortizzatore è stato rivisto con molla blu e cinematismo progressivo Full Floater Pro. L’impianto frenante prevede componenti M sviluppati da BMW anche grazie all’esperienza maturata in Superbike.
Le pinze freno M hanno un rivestimento anodizzato blu in combinazione con il logo M, mentre le ruote sono in carbonio. Il quadro strumenti da 6,5″ con display TFT a colori della nuova M 1000 RR ha lo stesso design di base della sportiva di serie, ma con un’animazione di avvio M. Come anticipato, sulla nuova BMW M 1000 RR il motore arriva ad una potenza di 212 CV per 192 kg di peso in ordine di marcia, rispettando in pieno i canoni del segmento Superbike. Nello specifico, il quattro cilindri in linea, raffreddato ad acqua, basato sull’unità della S 1000 RR con tecnologia BMW ShiftCam, raggiunge la sua potenza massima a 14.500 giri/min, con la coppia massima di 113 Nm sprigionata a 11.000 rpm.
Poi trasmette un gran feeling in inserimento, in percorrenza e in accelerazione. È agile e veloce nei cambi di direzione. Ha un pacchetto elettronico che permette di scegliere nel dettaglio ogni minimo parametro (il traction si può ovviamente regolare anche in corsa) per cucirsi la moto addosso in base al circuito. E poi offre una protezione aerodinamica tale da rendere i lunghi rettilinei piacevolissimi e “rilassanti" anche per i più alti. Dà il meglio di sé dai 6.000 ai 15.000 giri al minuto e ha una coppia ai medi che permette anche di “sbagliare marcia", tirandoti comunque fuori dalla curva con una velocità disarmante.
Poi è assistita da un cambio elettronico perfetto e non presenta mai vibrazioni (a differenza della S 1000 RR). In definitiva, se sei un pilota con lei vai fortissimo, probabilmente stancandoti meno del previsto. Se sei un amatore invece la gestisci senza “troppo stress" e fai progressi importanti, divertendoti e crescendo di turno in turno.
BMW M 1000 RR: pacchetto M Competition, prezzo e disponibilità
La nuova M 1000 RR è già disponibile nelle concessionarie con un prezzo di partenza di 33.800 euro (ossia circa 14.000 euro in più della S 1000 RR). Per chi non si accontenta della M RR in versione standard, BMW ha pensato ad un pacchetto M Competition (4.200 euro) che fornisce una interessante lista di componenti di classe, capaci di conquistare l’appassionato di tecnologia da corsa e l’esteta allo stesso tempo. Oltre al software laptrigger M GPS e al corrispondente codice di attivazione, il pacchetto M comprende le parti fresate M, il pacchetto in carbonio M, un forcellone argento più leggero da 220 g, la catena M Endurance ottimizzata per l’attrito, senza manutenzione e con trattamento DLC e il pacchetto passeggero che include la cover per il codone.
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