Cagiva C591: anatomia di una moto da leggenda
La storia della Cagiva C591, la moto che ha riportato il marchio italiano tra i grandi del Motomondiale negli anni '90.
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2025/04/wp_drafter_279124.jpg)
Passione, determinazione e innovazione sono i tratti distintivi che hanno segnato il percorso di Cagiva nel motociclismo, un viaggio straordinario che dal 1978 al 1994 ha visto l’azienda italiana affrontare il dominio delle case giapponesi nel Mondiale 500. Da outsider a protagonista, Cagiva ha dimostrato che anche una realtà più piccola poteva emergere tra i giganti del settore. Il cuore di questa evoluzione è stato un incessante sviluppo tecnico, culminato con il modello rivoluzionario C591. Questo veicolo, lanciato nel 1991, ha rappresentato il punto di svolta per il team, permettendo finalmente di competere ai massimi livelli. Tuttavia, il successo non è arrivato senza sacrifici: per anni, le moto Cagiva hanno mostrato potenzialità, ma non riuscivano a superare le prestazioni delle rivali giapponesi.
Nasce Cagiva C591
Un primo passo verso il cambiamento è avvenuto nel 1990 con la Cagiva C590, una versione migliorata rispetto ai modelli precedenti. Questo prototipo ha introdotto modifiche significative, tra cui una nuova distribuzione dei pesi, una geometria dello sterzo aggiornata e un motore V con angolo tra i cilindri ampliato a 70°, capace di erogare oltre 160 CV. Nonostante questi progressi, la stagione non ha rispettato le aspettative a causa di problemi tecnici e infortuni dei piloti.
L’arrivo di Eddie Lawson
La vera svolta è arrivata nel 1991 con l’arrivo di Eddie Lawson, ex campione del mondo, che ha portato la sua esperienza e visione strategica al team. La C591, con un telaio in alluminio doppio trave ispirato al Deltabox, un motore V4 da 492,6 cm³ con bancate a 85° e un peso di soli 127 kg, si è dimostrata finalmente all’altezza della competizione. Questa combinazione di innovazioni ha reso la moto competitiva come mai prima d’ora.
Grazie a Lawson e al giovane talento Alex Barros, i risultati non si sono fatti attendere. I due piloti hanno iniziato a ottenere piazzamenti promettenti, culminati nel primo storico podio per Cagiva, conquistato da Lawson a Misano. Questo traguardo ha rappresentato il coronamento del sogno dei fratelli Castiglioni, fondatori della casa motociclistica, dimostrando che la passione e l’ingegno italiani potevano competere con le più grandi realtà mondiali.
Sebbene la seconda parte della stagione 1991 sia stata segnata da ulteriori infortuni e problemi tecnici, la Cagiva C591 ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del motociclismo italiano. Questo modello ha gettato le basi per i futuri successi della casa varesina, consolidando la reputazione di Cagiva come simbolo di innovazione e determinazione.
La storia di Cagiva C591 nel Mondiale 500 non è solo un esempio di successo sportivo, ma anche un tributo alla capacità di un’azienda italiana di innovare e competere in un panorama dominato da colossi internazionali. Il contributo di Eddie Lawson e il successo della C591 rimangono pietre miliari in un percorso che continua a ispirare appassionati e professionisti del settore.
Ultime notizie
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2025/03/wp_drafter_277806-scaled.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2022/10/cagiva-alazzurra-pantah-350-11.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2021/01/cagiva-c593-kocinski.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2018/11/08-cagiva-mito-1990.jpg)