Crisi KTM, cosa succede adesso?

La crisi di KTM mette a rischio la produzione, i dipendenti e la comunità di Mattighofen. Urgono capitali per evitare il collasso

Di Redazione
Pubblicato il 23 gen 2025
Crisi KTM, cosa succede adesso?

La crisi KTM, che ha colpito l’azienda simbolo di Mattighofen in Alta Austria, ha raggiunto un punto di svolta critico. Con un debito complessivo di 1,5 miliardi di euro, la Pierer Mobility, holding che controlla KTM, necessita di un’iniezione di capitali stimata in 900 milioni di euro per una necessaria ristrutturazione finanziaria. Secondo la legge fallimentare austriaca, è obbligatorio il rimborso di almeno il 30% dei debiti, il che rende urgente il reperimento di oltre 500 milioni di euro. L’assemblea straordinaria degli azionisti, prevista per il 27 gennaio presso l’“House of Brands” di Munderfing, sarà cruciale per il futuro dell’azienda, con possibili cambiamenti significativi nella proprietà, inclusa la possibile uscita del patron Stefan Pierer.

KTM, una situazione pericolante

La situazione coinvolge un numero elevato di creditori: ben 5.380 richieste di pagamento, di cui 1.800 provenienti da banche e fornitori che reclamano complessivamente 1,3 miliardi di euro. Tra questi, 3.600 dipendenti delle società KTM AG, KTM Components e KTM R&D attendono il pagamento degli stipendi arretrati e della tredicesima, attualmente garantiti dal fondo di compensazione per insolvenza. Secondo il curatore fallimentare, i creditori di KTM AG ammontano a 3.494, mentre Components e KTM Ricerca e Sviluppo contano rispettivamente 737 e 1.149 creditori.

Cosa può succedere

A Mattighofen, gli effetti della crisi sono tangibili sull’intera comunità. La produzione è sospesa almeno fino a marzo, con 1.000 operai in cassa integrazione, mentre per gli altri dipendenti è stata introdotta una settimana lavorativa ridotta a 30 ore. Inoltre, l’azienda ha interrotto la collaborazione con MV Agusta, considerata “non più strategica”, e ha operato significativi tagli al personale, con 250 esuberi a dicembre e altri 300 licenziamenti nelle ultime settimane. Anche la città, creditrice di KTM per debiti legati a bollette e servizi pubblici, risente delle conseguenze, registrando una diminuzione dei residenti e la sospensione di progetti municipali.

Nonostante tutto, il sindaco Daniel Lang mantiene un cauto ottimismo, dichiarando: “C’è un po’ più di fiducia rispetto al passato, ma nessuno sa esattamente come evolverà la situazione. Per ora possiamo solo aspettare.”

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