La FIM sospende piloti e team di Russia e Bielorussia
La Federazione Internazionale Motociclismo rende noto di aver sospeso tutte le licenze e gli eventi legati alle nazioni coinvolte nella guerra in Ucraina.
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Al termine di una riunione d’emergenza svoltasi in data odierna – stesso weekend del primo round del Motomondiale 2022 in Qatar – il Board of Directors della Federazione Internazionale Motociclismo (FIM) ha espresso all’unanimità la ferma condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia – conflitto scoppiato ormai oltre una settimana fa nell’est Europa – e ordinato di conseguenza una serie misure “urgenti e protettive" da applicarsi con effetto immediato.
In base a quanto deliberato, la FIM ha disposto quindi la sospensione della Motorcycle Federation of Russia (MFR) e della Belarusian Federation of Motorcycle Sport (BFMS), le federazioni nazionali di Russia e Bielorussia, paese “alleato" nelle operazioni belliche, con conseguente sospensione di tutte le licenze da loro emesse. In altre parole, piloti, squadre, dirigenti e commissari dei due paesi non potranno più prendere parte ad alcun evento o attività patrocinati dalla FIM.
Analogamente, sono da ritenersi cancellati meeting, gare, corsi e tutti gli eventi FIM già programmati nei due paesi, un provvedimento che, alla luce dell’attuale situazione sul suo territorio, è andato inevitabilmente a coinvolgere anche la stessa Ucraina. Il presidente della FIM, Jorge Viegas, ha così spiegato la posizione dell’organismo da lui diretto (clicca qui per il comunicato originale):
“La nostra posizione è duella di sostegno e solidarietà verso tutti coloro che soffrono a causa dell’invasione russa in Ucraina, rimanendo in stretto contatto con la FMU, la federmoto ucraina a noi affiliata. Vorrei ringraziare i membri del Consiglio di Amministrazione della FIM per aver deciso di prendere queste misure nell’interesse dello sport e della pace."
“La FIM, insieme ai suoi promotori e organizzatori, aveva già agito nel merito, annullando le sue competizioni in programma in Russia, Bielorussia e Ucraina. Le decisioni annunciate oggi seguono la linea delle raccomandazioni e delle dichiarazioni rilasciate dal Comitato Olimpico Internazionale, solo adattate al nostro sport. La famiglia FIM guarda agli sviluppi della situazione in Ucraina con grande tristezza e spera in una risoluzione rapida e pacifica del conflitto."
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