Fratture, coma e paralisi: Steve Mercer sfida tutto e torna in moto
Il pilota Steve Mercer torna in moto con una Honda Fireblade SP, ispirando resilienza dopo l'incidente al TT dell'Isola di Man 2018.
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Una moto, una promessa e sette anni di determinazione: la straordinaria storia di Steve Mercer, celebre pilota britannico, è un esempio di resilienza e passione. Dopo un incidente quasi fatale avvenuto nel 2018, Mercer è finalmente tornato a cavalcare una due ruote, dimostrando che anche le avversità più grandi possono essere superate.
Il terribile incidente
Il drammatico episodio risale al 30 maggio 2018, durante il celebre TT Isola di Man. Durante il rientro ai box, dopo una sessione sospesa, Mercer si scontrò frontalmente con un’automobile sul circuito. Le conseguenze furono devastanti: fratture multiple alla colonna vertebrale, un bacino fratturato, un polmone perforato e una grave frattura esposta al femore destro, che gli accorciò l’arto di ben 10 centimetri. Il pilota rimase in coma per una settimana e, al risveglio, affrontò una paralisi completa dal collo in giù, causata da un ematoma al tronco encefalico.
Nonostante le previsioni mediche fossero scoraggianti, Mercer non ha mai rinunciato al suo sogno. Oggi, dopo anni di riabilitazione e di lotta personale, ha acquistato una Honda Fireblade SP, una moto che rappresenta per lui molto più di un semplice mezzo: è il simbolo della sua rinascita. L’obiettivo? Partecipare alle sessioni di guida libera presso il circuito di Brands Hatch, vicino alla sua abitazione.
“Negli ultimi sette anni ho sempre immaginato questo momento. È stato il mio motore, ciò che mi ha mantenuto motivato,” ha confessato Mercer, ispirandosi anche alla storia di Claire Lomas, che, nonostante la paralisi dal petto in giù, è riuscita a guidare una moto completando un giro al North West 200 nel 2023.
Steve Mercer con Honda non a caso
Per rendere possibile questa impresa, il pilota sta apportando diverse modifiche alla sua moto. La recupero moto passa anche attraverso l’innovazione tecnologica: un sistema di cambio elettronico montato sul manubrio gli permetterà di cambiare marcia senza l’uso del piede destro, ormai compromesso. La scelta della Honda non è casuale. Il marchio giapponese, con cui Mercer aveva gareggiato nel Mondiale Endurance nel 2016, è rimasto al suo fianco anche nei momenti più difficili, supportando economicamente sua moglie Caroline durante il lungo periodo di ospedalizzazione a Liverpool.
Lo scetticismo del personale medico, che inizialmente riteneva impossibile un ritorno in sella, ha rappresentato per Mercer una spinta ulteriore. “Non so se lo dicessero per motivarmi o perché lo pensavano davvero, ma ho deciso di dimostrare che si sbagliavano,” ha dichiarato con determinazione. Oggi, Mercer è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua vita, tornando a fare ciò che ama di più: guidare una moto.
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