Indian Scout Bobber "Envy" by Built Customs

Il neonato customizer inglese presenta la sua "opera prima", nata sulla base di una Indian Scout Bobber Twenty 2020 nuova di zecca

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 30 dic 2020
Indian Scout Bobber

La britannica Built Customs ha da poco sfornato la sua prima special a tutti gli effetti, la “Envy", un progetto nato sulla base di una Indian Scout Bobber Twenty nuova di zecca per diventare il “Project #0001" del neonato marchio del Dorset.

Per il tanto atteso debutto sulla scena, l’obiettivo dei due giovani fondatori Max Ridd e Callum Aaron Traves-Barnett era quello di uscirsene con qualcosa di “crudo", una moto in grado di trasmettere subito un senso di “muscoli e potenza" ma, allo stesso tempo, di mettere bene in evidenza le loro capacità e doti creative. La “Envy" è la risultante di tanti interventi diversi, la cui combinazione è però sorprendentemente armoniosa.

Iniziamo col dire che, rifiniture estetiche a parte, il V-Twin da 1.133 cc, il telaio e la forcella da 41 mm restano praticamente invariati rispetto alla Scout Bobber originale, ma non solo. Anche il serbatoio è quello stock – anche se sapientemente riverniciato in verde kaki combinato al nero, sia lucido che satinato – e lo stesso vale per i cerchi a raggi da 16", ora però accoppiati a gommoni Firestone che contribuiscono non poco all’innalzamento di quasi 4 cm dell’altezza terra.

I principali interventi sull’anteriore riguardano l’arrivo di un manubrio basso ed estremamente minimalista di motogadget – che fornisce anche gli indicatori di direzione bar-end – con comandi della Krazy Horse e di un azzeccato proiettore della Tech Machine

In termini di ergonomia, c’è da segnalare il sostanziale arretramento delle pedane, che ora impongono una posizione di guida con ginocchia piegate.

Al posteriore sono stati invece montati un paio di nuovi ammortizzatori K-Tech, una nuova sella personalizzata, una piccolo fanale Kellerman che si riesce a scorgere solo quando acceso e un piccolo box davanti alla ruota posteriore che contiene batteria, ECU (rimappata con il Power Vision della DynoJet), scatola fusibili, il nuovo cablaggio e altro ancora.

Il “pezzo forte" di questa “Envy" è però il suo delizioso impianto di scarico, creato su misura con singoli pezzi di acciaio saldati con perizia da Atomic Welding. per fluire impeccabilmente sul lato sinistro e sfociare sotto la sella. Ottenere un risultato così “pulito" non era certo un’impresa semplice.

 

La presenza di una M-Unit di Motogadget rende la “Envy" l’unica moto Indian in circolazione a esserne dotata, almeno a nostra conoscenza. Per questo non ha bisogno di chiavi: tutto quanto è gestito da un’apposita app per smartphone che monitora quasi tutto ciò che ha a che fare con il mezzo, incluso un sistema di allarme in grado di “far scappare chiunque".

Se, come recita il proverbio, “il buongiorno si vede dal mattino", non possiamo che aspettarci grandi cose dai ragazzi di Built Customs.

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