KTM in crisi finanziaria: futuro incerto, possibile acquisizione cinese?
KTM in crisi con debiti di 2,28 miliardi di dollari. Possibile acquisizione da CFMoto e cambio di leadership per il futuro del marchio.
KTM è in forte crisi finanziaria con oltre 2,28 miliardi di dollari di debiti. Migliaia le moto invendute e ci sono problemi di liquidità. “KTM è sempre stata più di una semplice azienda per me – è stata e continua a essere una passione, una missione e una famiglia“. Con queste parole cariche di emozione, Stefan Pierer ha annunciato il suo passo indietro dalla leadership del colosso austriaco delle due ruote, ora alle prese con una crisi finanziaria senza precedenti.
Il costruttore di moto si trova infatti a fronteggiare un debito monstre di 2,28 miliardi di dollari, con oltre 3.500 richieste di credito pendenti. La situazione è talmente critica che l’azienda potrebbe perdere la propria indipendenza, con il gigante cinese CFMoto pronto ad acquisirne il controllo.
I problemi di KTM affondano le radici in una gestione finanziaria che ha mostrato diverse criticità: dagli ingenti investimenti nei programmi di gara alla sovrapproduzione di moto invendute rimaste nei magazzini, fino a una preoccupante crisi di liquidità che sta minando le operazioni quotidiane.
L’associazione AKV Europe, che tutela gli interessi dei creditori, ha evidenziato come delle oltre 3.500 richieste di credito, ben 2.347 provengano dai dipendenti stessi. A queste si aggiungono ulteriori istanze per 200 milioni di dollari da parte delle divisioni KTM Components e KTM Research & Development.
Il 23 gennaio 2025 ha segnato un punto di svolta con il passaggio di consegne tra Pierer e il nuovo CEO Gottfried Neumeister, chiamato a gestire la delicata fase di ristrutturazione. L’eventuale acquisizione da parte di CFMoto potrebbe avere ripercussioni anche su altri marchi europei come Husqvarna, GasGas e MV Agusta, aprendo scenari inediti nel panorama motociclistico continentale.
Il futuro del marchio austriaco dipenderà dalla capacità di attrarre nuovi investitori e dall’efficacia del piano di ristrutturazione, mentre l’azienda cerca di mantenere la fiducia della propria rete di concessionari attraverso una comunicazione trasparente sulla gestione della crisi.