Kymco rivoluziona la sicurezza: ecco gli alettoni attivi contro le impennate

Kymco introduce gli alettoni attivi per ridurre le impennate accidentali. Tecnologia innovativa per una maggiore sicurezza su strada.

Di Massimo Schimperla
Pubblicato il 3 apr 2025
Kymco rivoluziona la sicurezza: ecco gli alettoni attivi contro le impennate

Ridurre i rischi, aumentare la stabilità, salvare vite. Tre obiettivi che Kymco intende raggiungere con un’unica innovazione: gli alettoni attivi anti-wheelie.

Il costruttore taiwanese ha depositato un brevetto per un sistema pionieristico che promette di trasformare la sicurezza motociclette. A differenza dei tradizionali controlli elettronici che limitano la potenza, questa soluzione si basa su principi aerodinamici avanzati.

Il meccanismo prevede l’installazione di ali mobili nella sezione anteriore della motocicletta, progettate per rimanere nascoste durante la guida normale. Quando sofisticati sensori rilevano un’eccessiva inclinazione verticale del veicolo – preludio a un’impennata indesiderata – gli alettoni si dispiegano automaticamente, generando forza deportante che mantiene la ruota anteriore a contatto con l’asfalto.

L’innovazione affronta direttamente uno dei problemi più insidiosi per i centauri meno esperti: le impennate accidentali, causa frequente di incidenti. Rispetto ai sistemi anti-wheelie convenzionali, la tecnologia Kymco interviene senza compromettere le prestazioni del propulsore, garantendo un’esperienza di guida più fluida e naturale.

Sebbene il brevetto non indichi specifici modelli destinatari, è probabile che la tecnologia possa adattarsi a diverse categorie di motociclette, dalle sportive alle granturismo. L’azienda, già all’avanguardia nell’implementazione di sistemi di sicurezza come l’ABS su scooter di media cilindrata, sembra intenzionata a estendere questa innovazione a un’ampia gamma di veicoli.

I tempi di commercializzazione non sono ancora definiti, ma gli analisti prevedono che i primi modelli equipaggiati con alettoni attivi potrebbero apparire sul mercato entro 2-3 anni, potenzialmente innescando una corsa all’innovazione tra i principali produttori europei e giapponesi.

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