Monopattini elettrici: crisi e prospettive dopo le nuove normative
Le nuove normative su casco, targa e assicurazione penalizzano il mercato dei monopattini elettrici in Italia. Vendite e noleggi in calo
Il settore dei monopattini elettrici in Italia sta affrontando una fase di profonda crisi a seguito dell’introduzione delle nuove disposizioni del Codice della Strada. Entrate in vigore il 15 dicembre 2024, queste normative impongono l’obbligo di casco, targa e assicurazione per tutti gli utenti, determinando un netto calo nell’utilizzo sia privato che nei servizi di sharing.
Crolla il noleggio dei monopattini elettrici
I dati parlano chiaro: nelle principali città italiane, i noleggi di monopattini elettrici sono diminuiti del 30% nel primo mese di applicazione delle nuove regole, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le vendite, invece, hanno subito un crollo ancora più significativo, stimato tra il 30% e il 50%. Questo trend negativo si traduce in una perdita economica considerevole per il settore, con l’Alleanza per la mobilità sostenibile che prevede una contrazione del fatturato di circa 300 milioni di euro entro il 2030. Inoltre, lo Stato potrebbe subire una perdita di 62 milioni di euro in termini di gettito IVA.
Le ripercussioni non si limitano al piano economico. Si stima che circa 1.200 posti di lavoro diretti andranno persi, con una mancata creazione di ulteriori 3.000 impieghi nei prossimi cinque anni. Anche il numero di monopattini venduti annualmente potrebbe subire un ridimensionamento significativo, passando dagli attuali 150.000 a non oltre 100.000 unità nel 2025.
Incertezza fra gli utenti
Le associazioni di categoria avevano già segnalato il rischio, sottolineando come l’assenza di decreti attuativi, in particolare sulle specifiche tecniche di targhe, caschi e coperture di assicurazione, stia creando un clima di incertezza tra gli utenti. Questa confusione normativa ha ulteriormente scoraggiato l’acquisto e l’utilizzo dei monopattini elettrici.
Il futuro del settore appare incerto. Gli operatori del mercato e le associazioni di categoria auspicano un intervento chiarificatore da parte del Ministero dei Trasporti, attraverso l’emanazione di decreti attuativi che possano fornire maggiore chiarezza normativa. Solo così sarà possibile invertire la tendenza negativa e garantire un rilancio del mercato, elemento chiave per una mobilità sostenibile nelle aree urbane.