Scarico moto: quello che devi sapere per evitare multe salate

Guida completa sugli scarichi moto: normative, omologazione, articoli del Codice della Strada e come evitare multe.

Di Massimiliano Vetrone
Pubblicato il 16 mar 2025
Scarico moto: quello che devi sapere per evitare multe salate

Le modifiche allo scarico moto rappresentano un equilibrio delicato tra libertà di personalizzazione e il rischio di incorrere in sanzioni. Sebbene la sostituzione del terminale sia perfettamente legale quando si utilizza un modello omologato, resta una fonte di confusione tra motociclisti e forze dell’ordine, spesso sfociando in multe ingiustificate.

La questione è stata chiarita dalla circolare ministeriale DCIVB/03 del 24/11/1997, che specifica chiaramente come il cambio dello scarico non costituisca una modifica strutturale del veicolo. Questo implica che non è necessario aggiornare la carta di circolazione, poiché l’operazione non altera le caratteristiche meccaniche fondamentali della moto.

Come tutelarsi durante i controlli

Nonostante il quadro normativo sia chiaro, non è raro che gli agenti interpretino erroneamente l’articolo 78 del Codice della Strada. Per evitare discussioni durante i controlli, è consigliabile portare sempre con sé due documenti essenziali: il certificato di omologazione scarico moto e una copia della circolare ministeriale del 1997. Questi strumenti possono essere determinanti per dimostrare la regolarità dell’installazione.

Le conseguenze per gli scarichi non conformi

La situazione cambia radicalmente per chi utilizza scarichi non omologati. In questi casi, le sanzioni possono variare tra 419 e 1.682 euro, con il rischio aggiuntivo del ritiro della carta di circolazione. In realtà, sarebbe più corretto applicare l’articolo 72 del Codice della Strada, che disciplina i dispositivi obbligatori per la circolazione e prevede sanzioni meno pesanti, comprese tra 84 e 335 euro.

Come identificare uno scarico a norma

Gli scarichi omologati devono riportare marcature identificative specifiche, come una lettera “e” seguita da numeri, ad esempio 5 o 9, che indicano la presenza o meno di un catalizzatore. È fondamentale inoltre verificare che il certificato attesti la compatibilità del componente con il modello di motocicletta in questione.

Conoscere queste regole e conservare la documentazione necessaria è la strategia migliore per personalizzare la propria moto rispettando la legge ed evitando spiacevoli sorprese durante i controlli stradali.

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