Suzuki GSX-R1000R Legend Edition, ecco la versione ispirata a Kenny Roberts Jr

È stata realizzata dal designer Marco Ruschetti e prende ispirazione dalla Suzuki RGV R 500

Di Francesco Irace
Pubblicato il 2 feb 2021
Suzuki GSX-R1000R Legend Edition, ecco la versione ispirata a Kenny Roberts Jr

Come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, Suzuki ha lanciato una serie speciale della GSX-R1000R chiamata Legend Edition, che celebra i successi iridati dei piloti Suzuki nella classe regina del Motomondiale. Ricordiamo che ogni esemplare, oltre ad esibire delle livree esclusive, viene consegnato con silenziatore Akrapovic omologato e con una cover monoposto in tinta con le altre sovrastrutture, e costa 22.500 euro.

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Come la RGV R 500 di Kenny Roberts Jr

Quest’oggi ci concentriamo sulla versione che prende ispirazione dalla Suzuki RGV R 500 di Kenny Roberts Jr, opera di Marco Ruschetti. “Con pochi elementi grafici, ho provato a interpretare il punto forte dello spirito di Suzuki: la straordinaria forza dell’essenzialità!”, annuncia il giovane designer italiano, che con due tratti obliqui decisi ha enfatizzato il dinamismo della GSX-R e ha sottolineato il contrasto del blu acceso e il motivo a scacchi giallo dello sponsor di allora, la spagnola Telefonica. I cerchi bianchi e le scritte sui fianchi della carena completano un quadro racing molto realistico, assieme al numero 2 posto sopra il faro anteriore e sui lati del codino.

La storia

Dopo il secondo posto colto nel 1999 sempre in sella alla Suzuki RGV Γ 500, Kenny Roberts Jr si laureò Campione del Mondo nel 2000 lasciando alle sue spalle due campioni, Valentino Rossi e Max Biaggi. A dare particolare valore al successo di Kenny Roberts Jr furono le 5 gare delle sedici prove in calendario svolte in condizioni avverse che hanno fatto emergere la sua capacità nel gestire l’esuberanza delle 500 a due tempi in condizioni di aderenza precaria. Roberts Jr si dimostrò consistente e regolare, cogliendo ben quattro successi nei gran premi di Malesia, Spagna, Catalogna e del Pacifico e finendo sul podio in altre cinque occasioni. Solo in Olanda non arrivò al traguardo, mentre nelle restanti gare si posizionò comunque sempre nei primi sette posti.

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