Suzuki SV400 e SV400S: storia di due gioielli per il mercato nipponico
La storia delle Suzuki SV400 e SV400S, moto giapponesi iconiche dal 1998 al 2006, famose per equilibrio, sportività e leggerezza.
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Suzuki SV400 e SV400S. Ovvero leggerezza, potenza e pura sensazione di guida. Questi i segreti che rendono unica la Suzuki SV400, una moto che pesa solo 164 kg e offre prestazioni di alto livello. Con un motore bicilindrico V 90 gradi da 53 CV, 41 Nm di coppia e un peso massimo di 168 kg, questa moto – insieme alla sua variante sportiva, la Suzuki SV400S – rappresenta una vera icona tra le moto giapponesi.
La storia di Suzuki SV400 e SV400S
Prodotte tra il 1998 e il 2006 e destinate principalmente al mercato giapponese, queste motociclette hanno conquistato appassionati in tutto il mondo grazie al loro equilibrio tra versatilità e prestazioni motociclistiche. Il cuore pulsante è un motore DOHC raffreddato a liquido da 399 cc, alimentato da due carburatori Mikuni BDSR36, in grado di raggiungere una velocità autolimitata di 180 km/h.
Il telaio tubolare in alluminio è uno degli elementi distintivi di queste moto, garantendo maneggevolezza e stabilità in ogni condizione. La ciclistica comprende una forcella telescopica da 41 mm, regolabile dal 2003, e un ammortizzatore posteriore, che assicurano il massimo controllo. Sul fronte del sistema frenante, dal 2000 la versione S è stata dotata di un secondo disco anteriore, configurazione estesa alla versione naked nel 2003, migliorando ulteriormente sicurezza e precisione in frenata.
La filosofia alla base della Suzuki SV400 e della sua variante S è quella della semplicità efficace: niente fronzoli, ma tutto ciò che serve per garantire divertimento e praticità. Nonostante siano fuori produzione da oltre quindici anni, queste moto continuano a essere amate e ricercate da collezionisti e motociclisti, che ne apprezzano il carattere autentico e la capacità di offrire emozioni pure alla guida.
Oggi, le moto giapponesi come queste si confermano vere icone per chi cerca un’esperienza di guida unica, dimostrando che compattezza e prestazioni possono convivere armoniosamente.
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