Vincent Black Lightning, la leggenda su due ruote che sfidava i 240 km/h… nel 1948

La storia della Vincent Black Lightning, una moto leggendaria degli anni '50 famosa per le sue prestazioni e il design unico.

Di Massimiliano Vetrone
Pubblicato il 22 mar 2025
Vincent Black Lightning, la leggenda su due ruote che sfidava i 240 km/h… nel 1948

Rarità estrema, design rivoluzionario e prestazioni da record: la Vincent Black Lightning è una vera e propria leggenda su due ruote. Questo capolavoro di ingegneria e passione per la velocità continua a far battere il cuore degli appassionati, incarnando un’epoca d’oro della storia motociclistica.

Prodotta in soli 31 esemplari tra il 1948 e il 1952, questa moto iconica rappresenta un autentico gioiello dell’industria britannica. Derivata dalla celebre Black Shadow, la Black Lightning ne esaltò ulteriormente il potenziale grazie a innovazioni tecniche significative. L’uso di materiali leggeri come il magnesio per componenti chiave e parafanghi in lega permise di ridurre drasticamente il peso a soli 125 kg, ben 45 kg in meno rispetto al modello originale.

Il cuore pulsante di questa straordinaria motocicletta era il suo motore V-Twin da 998 cc, un autentico capolavoro di ingegneria. Ottimizzato per un’alimentazione a metanolo con un rapporto di compressione di 12:1, erogava una potenza impressionante di 95 cavalli, consentendo di raggiungere velocità massime vicine ai 240 km/h, un risultato eccezionale per l’epoca.

Tra le storie più emblematiche legate alla Black Lightning spicca quella dell’esemplare del 1952 acquistato inizialmente dal principe Bira di Siam, noto pilota automobilistico. Successivamente importata in Australia da Gordon Benny, questa moto si distinse nel mondo delle competizioni, conquistando il Gran Premio di Sidecar del Sud Australia nel 1957. Il motore di questo esemplare venne in seguito adattato per un sidecar da gara, mentre il telaio e altre componenti originali furono preservati. Oggi, questa preziosa motocicletta fa parte della collezione privata dell’australiano Ian Boyd.

Vincent Black Lightning, icona senza tempo

L’eredità della Vincent Black Lightning si estese anche oltre il mondo motociclistico. Il suo motore fu infatti la base per lo sviluppo del Vincent Picador, un propulsore aeronautico progettato per il drone Queen Bee. Nonostante innovazioni come l’albero motore rinforzato e il sistema di iniezione meccanica, il progetto fu abbandonato nel 1953 a causa di problematiche elettroniche. Dei 42 motori Picador realizzati, solo tre sono sopravvissuti fino a oggi.

Le specifiche tecniche della Vincent Black Lightning testimoniano l’attenzione maniacale ai dettagli: raffreddamento ad aria, doppio carburatore Amal da 32 mm e freni in acciaio pressato con piastre in lega di magnesio. Ogni elemento era progettato per massimizzare le prestazioni senza compromettere l’affidabilità.

Settant’anni dopo la sua creazione, la Vincent Black Lightning rimane un’icona senza tempo, simbolo di un’epoca in cui l’innovazione meccanica e la ricerca della perfezione erano i pilastri dell’industria motociclistica britannica.

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